Ofelée, fa ‘l to’ mestée

Quando studiavo il milanese, meditando di cambiare il mio cognome in Brambilla o Fumagalli per sfuggire alla pulizia etnica, mi fu spiegato questo detto che si traduce con:

“Deh, o produttore di offelle, continua a sfornare il tuo prodotto, senza avventurati in altre produzioni dolciarie per le quali non hai competenza”

Mi viene segnalato da ben due amici un intervento ospitato sul Sole 24 Ore

(click to view)

Leggendolo mi ha colpito in particolare questa frase:

[…] l’Istat fornisce un totale, dei primi 4 mesi dell’anno di 231 mila morti (arrotondando alle migliaia), parliamo di tutti i morti dal 1 gennaio al 30 aprile in tutta Italia (vedi https://www.istat.it/it/files//2020/03/Tavola-sintetica-decessi.xlsx). […]

Oibò, l’ISTAT che fa previsioni per il futuro? Devo aver capito male – mi dico – vediamo la tabella. Purtroppo il link è 404 ma la magia di Webarchive me ne fornisce una versione di qualche giorno fa, che potete scaricarvi anche voi da qui:

Questo file è una tabella che contiene i dati dei morti registrati dal 1 al 21 marzo 2019 IN 1.084 COMUNI (in Italia al 14 aprile 2020 ci sono 7.904 Comuni) confrontandoli con le morti nel 2020 nello stesso periodo e negli stessi Comuni. I due totali sono rispettivamente pari a 8.054 e 16.216.

In effetti, il sito ISTAT fornisce anche il dato per gli anni precedenti, permettendo di fare una media della mortalità del periodo in quei Comuni; interpellato, l’ISTAT precisa anche che quei 1.084 Comuni NON SONO RAPPRESENTATIVI dell’intero territorio nazionale, mettendo così in guardia gli statistici dilettanti dal trarre conclusioni affrettate che riguardano il territorio nazionale (errore che per circa 24 ore avevo fatto anch’io).

Quello che è certo perciò è che nel primi 21 giorni di marzo in quei 1.084 comuni vi sono state nel 2020 circa 8.000 morti in più che negli anni precedenti.

(La Protezione Civile ci dice anche che alla stessa data del 21 marzo i decessi totali per Covid-19 IN TUTTA ITALIA erano 4.825, dunque probabilmente le morti da Covid-19 sono state sotto-stimate.)

Dunque non vale un fico secco tutto l’astruso “ragionamento” che segue volto a stimare il numero dei morti al 30 aprile (sul quale sarebbe troppo facile fare critiche di forma e merito), né vale un fico secco la conclusione:

Nei primi quattro mesi del 2020 il totale nazionale che si può stimare intorno a 216 mila decessi sembra essere inferiore a quello dell’anno precedente (232 mila) e alla media degli ultimi cinque anni (231 mila).

che, come ci dicono loro stessi, ha stupito anche gli autori. Bontà loro!

La mia, di conclusione, è che se i professori di Filosofia restassero ad insegnare e i trader a dare consigli finanziari, astenendosi entrambi dall’improvvisarsi statistici, forse il nostro Paese potrebbe fare passi avanti.

P.S. non voglio dare credito alle malignità secondo cui questo intervento ha l’unico fine di dare corda alla parte politica ed economica da sempre contraria al lockdown. Assolutamente !

[EDIT 19 aprile]: evidentemente queste osservazioni sono ben fondate, visto che il sindacato giornalisti del Sole 24 Ore ha preso le distanze dal famigerato “intervento” (non certo per merito mio); bene che i giornalisti sappiano tenere la schiena dritta ma malissimo perché la direzione editoriale (che comunque l’intervento lo ha approvato) non ha fiatato!

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