La propaganda dei petrolieri ha evidentemente lanciato un nuovo argomento nella sua ormai disperata campagna per cercare di bloccare l’irresistibile sviluppo delle energie rinnovabili: le materie prime.
Ho pensato di fare un post di debunking generale, riassumendo in esso altri articoli di confutazione sui singoli argomenti scritti in passato
1 – LE MINIERE DANNEGGIANO L’AMBIENTE
Vero, ahimé, ogni tipo di attività mineraria altera in modo grave l’ambiente dove è collocata la miniera. Ma il Litio poverino è proprio incolpevole, dato che si estrae in gran parte dalle salamoie naturali in modo non dissimile dalle saline siciliane; certo che dire “processare 10 tonnellate di sale” fa molto più effetto che dire “estrarre la salamoia, prelevare il Litio e rimetterla al suo posto”.
Ho parlato delle prospettive minerarie del Litio qui.
Tra queste “miniere” dannose, ovviamente ci sono anche i pozzi di petrolio: i danni del fracking o dell’estrazione da scisti bituminosi sono stati oggetto di analisi molto dettagliate (e ricordiamo che il 95% del petrolio USA viene da fracking), ma più in generale tutta l’attività di esplorazione ed estrazione sono estremamente invasive (Johnston, Lim e Roh in particolare nel 2020 hanno studiato l’impatto ambientale dei circa 40.000 pozzi in attività), ma qui vorrei ricordare sono un piccolissimo esempio di questi danni, cioè gli sversamenti diretti di petrolio nell’ambiente:

Infine spero che l’attenzione nei confronti dell’ambiente circostante si estenda anche alla drammatica riduzione del flaring necessaria (dice la IEA) per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione:

2 – NELLE MINIERE DI COBALTO LAVORANO I BAMBINI
Il Litio e il Cobalto sono anche da decenni nelle batterie dei PC e dei telefonini (molti miliardi l’anno) ma evidentemente in quel caso dei problemi etici non importa a nessuno. Comunque il Cobalto costa un botto, anche perché l’industria dell’auto usa quello canadese e nord-europeo (dove NON lavorano bambini) e in virtù di questo costo sta scomparendo dalle batterie delle auto in favore di chimiche come il Litio-Ferro-Fosfato che di Manganese, Nickel e Cobalto non ne usa proprio.

3 – QUESTI METALLI SONO RARI E FINIRANNO PRESTO
Ovviamente ogni elemento chimico esiste in quantità finite (anche l’idrogeno, abbondantissimo nell’Universo, ma sul nostro pianeta quasi tutto legato in…. acqua!) dunque per valutare se siano rari o meno dobbiamo misurarne l’abbondanza. Ne ho parlato qui, ma riporto l’infografica e le conclusioni:

La disponibilità di Litio insomma dovrebbe preoccuparci molto meno di quella di Piombo (usato nelle batterie 12V) o del Palladio (usato nei convertitori catalitici); in più, TUTTI i metalli contenuti in una batteria sono riciclabili e sta nascendo (proprio grazie alle auto elettriche) una filiera del riciclo, in virtù del loro alto costo.

4 – LE BATTERIE SI PRODUCONO SOLO IN CINA
E’ vero che la Cina attualmente domina la produzione delle batterie, ma stanno nascendo dozzine di stabilimenti in Europa, persino in Italia (negli ex-stabilimenti della Olivetti di Scarmagno).

5 – LA PRODUZIONE DELLE BATTERIE È IN MANO A PAESI ILLIBERALI
Mica come il petrolio…..